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Per un tralcio di vite

Per il concorso “Gioielli dell’anima” indetto da Progetto Gioiello Comunicazione, ispirato al libro di Colson Whitehead “La ferrovia sotteranea” ho presentato questo gioiello dal titolo : “Per un tracio di vite.

Concept : La vita è spesso contorta come il tralcio di una vite. Passa dal dolore, grande come i fiori di cotone, bianchi come il candore dei minori oppressi. Passa dagli anelli di una catena vermiglia come il sangue versato nel Mare Nostrum e come il rosso dei campi di pomodoro nel mio sud. Sfocia nei fiori di tarassaco, simbolo di speranza. La dignità è espressa dal numero delle dita di una mano che si ripete in tutti gli elementi. La collana non è chiusa perché si auspica sempre a una via d’uscita.

Anche per questo gioiello, la fortuna mi ha assistita. La collana “Per un tralcio di vite” è in possesso di una signora sciroccata con cui ho contatti, infatti, in questo modo, mi è ancora possibile ammirarla.

Ricordi sospesi

Questo pezzo ha partecipato a una mostra d’arte, “Memorie abbandonate”, presso l’associazione Circuiti Dinamici – Milano – dicembre 2018.

Adesso è in possesso di un’avvocatessa di Bassano del Grappa. La gioia più grande è sapere che è in buone mani. Sono in continuo contatto con la signora che l’ha acquistato, avrò sempre notizie del mio gioiello.

Sinossi:

Alle volte le radici vincolano l’essere umano, altre volte sono le fondamenta dell’avvenire, sta all’uomo discernere secondo le situazioni che si devono affrontare. Il monile vuole rappresentare un incastro tra radici, mente (i cerchi nella parte bassa) e ricordi ( negativi di foto). I negativi sono sospesi, perché ad ogni piccolo movimento e stimolo prendono forma, si rianimano nella mente. La collana si chiude con un cordone: simboleggia il ricordo più volubile dell’essere umano, del quale sappiamo solo che è stato piacevole, quello della vita nella ventre materno, a cui ci univa un cordone ombelicale. La chiusura della collana è una chiave, simbolo dei ricordi che l’uomo vuole custodire, proteggere, tenere sotto chiave.

Nel momento in cui la collana è indossata immagino i negativi muoversi, le radici invece ben salde e rigide e, fantasticando, riesco a vedere anche i cerchi della mente girare, la chiave é lì che, penzolando, invoglia  ad essere afferrata ed utilizzata.

Tecniche:

la collana è stata realizzata avvolgendo della juta ad un anima di metallo per realizzare le radici. Per quanto riguarda la mente, nella parte inferiore, sono stati lavorati degli anelli con la tecnica dell’uncinetto con perline di vetro e filo di scozia. I cerchi della mente sono alternati da lastre radiologiche intagliate. I negativi fotografici sono lavorati con un filo di poliestere lurex all’uncinetto sino ad incastrarsi con il cordone , che è in parte cucito.

Materiali:

Juta, perline di vetro, cordone per tendaggi, chiave (riciclo), lastre radiologiche, filato poliestere lurex, negativi fotografici, alluminio e cerchi in plastica.

ANTIVIRUS

Date un’occhiata alla mostra virtuale ANTIVIRUS https://tincallab.com/collections/antivirus
Tincal lab ha selezionato 86 artisti provenienti da tutto il mondo. Il 20% delle vendite sarà donato alla Croce Rossa portoghese.
Fiera di farne parte.

Un pomeriggio d’agosto con Cool Closets

https://coolclosets.wpcomstaging.com/2018/08/23/il-mio-scirocco-anna/?fbclid=IwAR2Ab4J1i9SRQHre08lFWtJRxtoukCsWVaE6dymjNrlLUaualhBPG_0y67k

Oggi a quasi due anni da quel giorno, rileggendo l’articolo, mi accorgo che ho fatto molti passi in avanti e, quello che sembrava insormontabile allora, è già stato superato con successo.

Era un caldo pomeriggio d’agosto, quando la giornalista/blogger Francesca Rizzi si affacciò per dare un’occhiata al mio temporary shop a Polignano a Mare, dove da qualche anno espongo.

Attratta dall’esplosione dei colori delle creazioni, Francesca mi chiese di potermi intervistare.

In un primo momento la mia timidezza mi suggerì di non accettare, ma poi la gentilezza della giornalista mi convinse e mi lasciai andare.

Devo dire che è stato più facile di quanto pensassi…

… se volete potete leggere l’articolo a me dedicato.

Quindi pensando che tutto si possa superare e vincere, lancio un pensiero positivo in questo periodo storico così difficile.

Prato fiorito

sognando lo scirocco jewels

“Prato fiorito” – gioiello presentato all’ XIII concorso “Ridefinire il Gioiello” – curatrice Sonia Catena
Materiale usato : Lastre di raggi X improntate e non (vergini ) lavorate all’uncinetto con perline di vetro (modello brevettato come modello d’utilità, no copyright ), cotone , strass, pellicola e girocollo in metallo (nichel free ).
Anno di realizzazione : 2018
Concept di progetto : Attingendo dalla galleria del Museo del Bijou di Casalmaggiore per la realizzazione della collana mi sono ispirata sia alle “Spille” a tema floreale, sia ai “Vetri e strass”. Inoltre, poiché ho utilizzato una pellicola di esame diagnostico, ho voluto rifarmi anche al tema “La RAI al museo “ nel concetto di pellicola.

Susanna

Correva l’anno 2015, a quel tempo per promuovere i miei prodotti partecipavo a fiere e mostre in giro per la mia Puglia <3 . A quella fiera sembrava che tutto stesse andando male, si verificarono un infinità di problemi. Avrei voluto rimettere tutto in macchina e tornare a casa… ma intanto ero lì e pensavo che sarebbe stato meglio comunque rimanere.

Ero in chiusura, a luci spente. Si presenta un’affascinante signora barese che, attratta dei miei gioielli, fa mille domande. Non ci fu alcun acquisto quella sera, ma dal giorno dopo la mia #signorasciroccata mi seguì ovunque <3 .

Sono in suo possesso i miei primi gioielli bizzarri, che in molti definivano pezzi per i quali bisognava avere coraggio a indossarli, ma la mia signora, di coraggio, ne ha da vendere!

Sono contenta di aver fatto la sua conoscenza: alcuni miei pezzi sembravano nati per lei <3 .